Daniele Oberto Marrama – Il ritratto del morto. Racconti bizzarri

Titolo: Il ritratto del morto. Racconti bizzarri

Autore: Daniele Oberto Marrama

Editore: Stampa Alternativa

Anno: 2015

Pagine: 206

Prezzo: € 13,00

“Il soprannaturale?  E chi può parlarne con cognizione di causa? Chi può dire, sinceramente, se ci sia un limite fra quello che è e quello che pare? Chi ha ancora acquistato il diritto di distinguere la visione dalla realtà?”

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Daniele Oberto Marrama fu un giornalista ed avvocato particolarmente attivo nel territorio napoletano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Collaboratore di diverse testate giornalistiche (“Il Mattino”, “La Settimana” e “Il Giorno”), condusse una vita anarchica  e bohémienne, intrisa di convinzioni antimonarchiche. Fu principalmente autore di racconti e novelle, ma si dedicò anche alla saggistica breve e alla poesia. La sua opera maggiormente conosciuta e più rappresentativa è la raccolta di storie soprannaturaliIl ritratto del morto”, uscita in volume nel 1907. Otto racconti che narrano di apparizioni, reincarnazione, sdoppiamento della personalità e vampirismo, scritti da Marrama con un linguaggio che può essere accostato ai grandi scrittori del Nord Europa (Bram Stoker su tutti), senza tralasciare un senso dell’ironia tipicamente italiano. Per troppo tempo ingiustamente dimenticato, è stato recentemente riscoperto da alcuni lungimiranti editori, tra cui Stampa Alternativa, che ha arricchito l’antologia originaria con due ulteriori novelle, finora inedite in volume.

La raccolta si apre con la storia che da il titolo all’opera, in cui il protagonista, Guido Rambaldi, si interroga in una piovosa sera di novembre sull’esistenza del soprannaturale. Decide così di narrare ad un gruppo di amici una vicenda di qualche anno prima, che potrebbe essere la risposta ad una domanda tanto misteriosa. Giornalista di professione, Rambaldi assiste ad un tragico incidente in cui perdono la vita una trentina di persone, tra cui un ferroviere, il cui volto colpisce l’allora giovane reporter, che d’impulso gli scatta una fotografia, così da poterla inviare ai parenti del defunto. Gli scenari si spostano dalla Puglia alla Sardegna, in un racconto in cui l’ambientazione italiana contribuisce in maniera determinante ad aumentarne il fascino. Rambaldi non riuscirà però a rintracciare nessun congiunto, ma terrà la foto con sè, fino a quando essa non rivelerà tutti i suoi poteri soprannaturali. “Il medaglione” affronta il tema della trasmigrazione delle anime, più semplicemente conosciuta come reincarnazione. Figura centrale è il ritratto di una donna all’interno di un medaglione, che porta il protagonista a perpetrare un orribile delitto. Echi delle donne fatali di Edgar Allan Poe fanno capolino in questo curioso racconto, che ci traghetta verso “La scoperta del capitano”, esempio perfetto della narrativa bizzarra di Marrama. La vicenda si snoda in forma di confessione da parte di un uomo rinchiuso in un manicomio criminale che, convinto di essere in possesso di un’idea che rivoluzionerà il mondo, narra come, per proteggerla, abbia compiuto l’atto spaventoso che lo ha portato alla prigionia. Un finale a dir poco agghiacciante e il delirio in crescendo nella mente del narratore, rendono questa novella una tra le migliori della raccolta. “Una terribile vigilia” mette momentaneamente da parte le tematiche soprannaturali e psicologiche, per concentrarsi sull’autentico terrore provato dal narratore all’interno di un ospedale, in fuga da un terrificante vecchio affetto da idrofobia. “L’uomo dai capelli tinti” è il primo racconto in cui le ambientazioni diventano europee, affrontando in maniera ironica e beffarda il tema del doppio. Si prosegue poi con “Il Dottor Nero”, probabilmente la storia maggiormente conosciuta dell’intera opera di Marrama. L’ambientazione si sposta dai paesaggi mediterranei di Capri all’Irlanda, in una racconto che narra di vampirismo con chiari riferimenti a Bram Stoker. L’ossessione della giovane sposa del protagonista per il ritratto di un uomo pallido, emaciato e vestito completamente di nero, ci accompagna durante l’intera vicenda, per poi sfociare nel tragico finale. “Il Natale di Hans Boller” ricalca invece gli stilemi delle più tipiche storie di fantasmi anglosassoni, nonostante un’ambientazione tutta francese. Torna anche qui il tema del ritratto, tanto caro a Marrama. Il narratore è infatti un abilissimo miniaturista, che la notte di Natale esegue il ritratto ad una misteriosa donna, dietro il cui viso si nasconde un terribile segreto. Conclude la raccolta “Ben Haissa”, novella ironica sul confine tra quello che è e quello che sembra, che stempera i toni angoscianti dei racconti precedenti. Il volume si chiude poi con due aggiunte all’edizione originale, che esplorano entrambe i lati oscuri ed ossessivi dell’amore. “L’altra” è un breve racconto scritto in forma epistolare, in cui il narratore ci rende partecipi del suo amore assoluto verso la donna che ha ormai perduto e il cui ricordo insistente finisce per avvelenare la devozione per un’altra donna. “La vasca” si apre invece in un’aula di tribunale, dove il protagonista, Paolo Orsini, spiega alla Corte i deliranti motivi che lo hanno spinto all’uccisione della donna amata.

Il ritratto del morto” è un ottimo esempio dell’originalità della narrativa breve italiana, con un Marrama che affronta tematiche atipiche e singolari, tanto più se si considera che la raccolta è stata scritta agli inizi del Novecento. Un’interessantissima riscoperta, che trova nelle ambientazioni italiane e nel gusto Nord Europeo per la letteratura fantastica, i suoi principali punti di forza. Consigliato ovviamente agli appassionati di weird e di storie soprannaturali, ma anche a chi voglia ripescare un autore importante all’interno del panorama letterario del nostro Paese, finalmente riportato alla luce.

Voto: 4/5

Mr. P.

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