Avevo già apprezzato lo scorso anno la collana di classici tascabili “Gli eletti” di Alter Ego Edizioni, che si prefigge di riscoprire testi brevi e imprescindibili della letteratura mondiale, attraverso un lavoro di ricerca e analisi coadiuvato da Dario Pontuale, scrittore e critico ormai diventato di casa su “Blog con vista”. Questa volta la proposta di lettura è ricaduta su due autori francesi, che si sono rivelati una graditissima sorpresa.
Di Guy de Maupassant avevo già scoperto le torbide atmosfere dei suoi bellissimi racconti soprannaturali e del crimine, ma ancora mi mancava la sua produzione drammatica, di cui ho avuto un piacevole assaggio con “Quel porco di Morin e L’abbandonato“, volumetto arricchito dalla prefazione di Simone Gambacorta.
Devo invece ammettere la mia ignoranza riguardo a Honoré de Balzac, gigante letterario di cui non avevo letto nulla prima di imbattermi ne “Il capolavoro sconosciuto“, anch’esso impreziosito dalla prefazione di Patrizia Angelozzi.
Guy de Maupassant – Quel porco di Morin e L’abbandonato
I due racconti di Maupassant qui raccolti affrontano entrambi lo scomodo tema della verità e della menzogna e di come entrambi gli opposti di una stessa medaglia, che altro non è che la realtà, vengono rappresentati.
In “Quel porco di Morin” viene messa in scena la vicenda del mercante di provincia Morin, che a causa di un gesto avventato, generato a sua volta da una goffa illusione, vede nel giro di pochi giorni crollargli addosso l’intera esistenza. Una rispettabile reputazione infangata in un attimo da uno stupido e avventato episodio, che marchierà in modo indelebile il maldestro commerciante, tanto da chiedere l’aiuto del narratore, un giornalista amico di Morin. Proprio lui narrerà la storia a suo modo e secondo il suo punto di vista, facendo comprendere al lettore come la realtà possa essere manipolata, anche involontariamente, a seconda di chi la vive e la racconta. Non conosceremo mai la storia con gli occhi di Morin ma dovremo accontentarci di una verità che lascia più di qualche dubbio.
“L’abbandonato” è un racconto di menzogne e di sotterfugi, in cui una madre a cui è stato strappato dalle braccia il figlio appena nato, perché frutto di un adulterio, decide di ritrovarlo dopo quarant’anni. Ma non sempre affrontare la realtà per smascherare l’inganno si rivela la scelta più giusta. Un sentimento di vergogna si impadronirà delle donna, che uscirà miseramente sconfitta dal suo tentativo di ridare dignità alla propria vita.
Due racconti dolorosi e intrisi di un’angoscia sottile, che ci mettono di fronte, nudi e senza protezione, alla crudezza delle nostre esistenze.
Voto: 4/5
Honoré de Balzac – Il capolavoro sconosciuto
La novella di Balzac “Il capolavoro sconosciuto” è un autentico atto d’amore verso l’arte, qui rappresentata attraverso la pittura, ma estendibile a qualsiasi tentativo umano di ricerca del bello e della perfezione. Proprio la ricerca di una perfeziona assoluta è la chimera che accompagna le vicende narrate da Balzac.
Protagonista è un giovane Nicolas Poussin, pittore realmente vissuto in Francia a cavallo tra il ‘500 e il ‘600, e la sua smania di diventare un vero artista, grazie anche all’incontro che sta per avere con Frans Pourbus (altro pittore preso a prestito dalla storia), che Poussin considera un vero e proprio maestro. Nell’appartamento di Pourbus, il giovane aspirante pittore farà la conoscenza di un enigmatico vecchio che, stando ai suoi discorsi, sembra incarnare l’essenza stessa dell’arte pittorica. Tanto che, criticando i capolavori di Pourbus, millanterà un fantomatico ritratto di donna a cui starebbe lavorando da anni, alla ricerca della perfezione universale. Proprio questa odissea personale verso l’eccellenza assoluta, condurrà il racconto verso un epilogo dalle tinte fosche e inquietanti.
Balzac sembra quasi volerci dire che la natura è perfetta così come si presenta ai nostri occhi, proprio perché gode di una straordinaria imperfezione e che la nostra ambizione di apparire perfetti, sia agli altri che a noi stessi, è soltanto un desiderio effimero, specchio della nostra fragilità e insicurezza.
Voto: 3,5/5
Proponendoci letture veloci ma mai banali, anche questa volta i ragazzi di Alter Ego Edizioni si sono dimostrati ottimi avventurieri alla ricerca di classici dimenticati!
Mr. P.