Mariana Enriquez – Qualcuno cammina sulla tua tomba

Titolo: Qualcuno cammina sulla tua tomba

Autore: Mariana Enriquez

Editore: Caravan Edizioni

Anno: 2016

Pagine: 278

Prezzo: € 13,50

“Ho appena scoperto che sarei felice tra questi teschi sorridenti, che potrei vivere in mezzo a loro, che mai prima d’ora avevo visto così tante rappresentazioni della morte messe insieme, e tutte quante contente, e non m’importa, non m’importa niente di quanto sia turistico questo incontro, non m’importa che mi dicano che tutto questo non è reale, casa fare veramente la gente del posto, non m’importa niente. Via Skype mostro al mio compagno, che è rimasto a Buenos Aires, tutti gli scheletrini che ho comprato. Mi dice: «È il tuo paradiso perduto. È il tuo posto nel mondo. Non tornare più.» Non siamo a questi livelli, ma lui ha capito il concetto, il piacere, la felicità che mi percorre quando osservo i dettagli del mio retablo, con la Catrina nel suo vestito celeste e un diavoletto ai suoi piedi.”

Viaggiare da sempre è una delle urgenze che maggiormente scatenano la fantasia e l’intraprendenza degli uomini, portandoli alla scoperta di terre sconosciute e a immergersi totalmente in culture lontane anni luce dalla propria. La morte invece è uno dei rari momenti della nostra esistenza che ci accomuna, un destino a cui nessuno di noi può sfuggire. La condizione eterna e conclusiva di ogni essere umano, che spaventa e attrae e sulla quale sono stati ricamati secoli di letteratura, cinema e arte. Mariana Enriquez ha riunito il bisogno di percorrere nuove strade con il fascino enigmatico e conturbante della morte, regalandoci una raccolta di esperienze e resoconti assolutamente incredibile.

Qualcuno cammina sulla tua tomba” è un diario di viaggio, una collezione di leggende e racconti dell’orrore, un’analisi storiografica e culturale. Il tutto focalizzato sulle visite della Enriquez ai più suggestivi e stupefacenti cimiteri del pianeta, catalizzatori di quanto di più sacro e autentico sia presente nelle usanze di ogni popolo. Ci ritroviamo così a intraprendere un giro del mondo virtuale, in cui basta sfogliare poche pagine per essere proiettati dall’Italia agli Stati Uniti, passando per l’Australia e l’Argentina. Nel nostro cammino cimiteriale siamo però accompagnati dai ricordi e dai sentimenti della Enriquez, ormai inestricabilmente legati ai suoi viaggi, ma anche da aneddoti, cenni storici e narrazioni della tradizione che è un autentico piacere (ri)scoprire. Così il monumentale e malinconico cimitero di Staglieno a Genova profuma della breve storia d’amore tra l’autrice e un giovane violinista italiano mentre nel Panteón de Mezquitán di Guadalajara in Messico possiamo quasi toccare il panico della Enriquez alla vista di un temibile cane nero che si aggira tra le tombe. E ancora l’ironica e sconvolgente burla del dominicano senza testa perpetrata da uno dei custodi del Cementerio Presbítero Maestro di Lima in Perù o il furto di un osso nelle catacombe di Parigi. Oltre ai racconti della Enriquez, c’è tanto altro in questo prezioso volume, una miriade di informazioni che incuriosiscono, divertono e inquietano. Basta lasciarsi trasportare dalle centinaia di scheletri colorati del Giorno dei Morti festeggiato in Messico, addentrarsi nei lati nascosti del voodoo di New Orleans o inorridirsi dinanzi al vampiro di Montparnasse, per uscire dalle pagine dell’autrice argentina arricchiti e maggiormente consapevoli della sacralità e del vero valore della morte. “Qualcuno cammina sulla tua tomba” può, perché no, diventare anche una piccola guida di viaggio, in cui è stupendo scoprire itinerari meno battuti e piccole meraviglie che altrimenti andrebbero perdute. Il volume si chiude con una breve ma intensa lista dei cimiteri che la Enriquez vorrebbe ancora vedere prima di morire, per completare così il suo personalissimo ed eccitante itinerario, in cui il rapporto con la morte si rivela vitale come non mai.

Qualcuno cammina sulla tua tomba” è una raccolta incredibile, che pagina dopo pagina risveglia nel lettore il desiderio di esplorare e di cedere al fascino sprigionato da tutto ciò che nel profondo rappresenta la caducità della vita. E quale migliore simulacro della morte se non proprio i cimiteri e i maestosi e allo stesso tempo incantevoli monumenti funerari? Un inno funebre che, racconto dopo racconto, si trasforma in un eccezionale e stupefacente inno alla vita.

Mr. P.

Voto: 5/5